Invitata da Marzia a partecipare a questo bel gioco di Daniele di BABBOnline, avevo la mia bella frase pronta (meno pronto era il post…) per essere citata:
“…tasting a piece of bread that someone bought is like looking at that person, but tasting a piece of bread that they baked is like looking out of their eyes.”
Il libro da cui è tratta è il romanzo Crescent (in italiano Luna Crescente) della statunitense Diana Abu-Jaber. La storia è quella di Sirine, donna alla soglia dei quarant’anni, che di professione fa la cuoca e che vive una storia d’amore intensa con Han, professore universitario di origine irachena. Sembra banale, ma il libro ha il pregio di essere un bel tomo di 400 pagine che racconta di una strana leggenda, narra di lontani luoghi dalla storia antica e tormentata, vede i suoi protagonisti vivere una romantica e passionale storia d’amore e parla di cucina. Io l’ho acquistato fondamentalmente per questo ultimo aspetto e non ne sono stata delusa. Le pagine dedicate alla preparazione notturna del baklava sono un capolavoro e l’autrice è, a mio avviso, una delle poche scrittrici americane che sa veramente scrivere di cucina: una di quelle che sa far sentire al lettore i profumi degli ingredienti usati per preparare i vari piatti, per intenderci.
La frase citata per il gioco mi è piaciuta perché la trovo estremamente vera. Una cosa è comprare il pane, un’altra è mangiare il pane fatto in casa da qualcuno che ci ha messo tutto l’amore per farlo. Gesti e profumi antichi, che ci riportano al contatto con la madre terra, con il nostro io più intimo: fare il pane è un ritorno al primordiale.
Chi lo fa in casa sa cosa voglio dire. Chi lo fa a mano, impastando i pochi ingredienti essenziali, lo sa ancora meglio. Chi alleva con amore il proprio lievito, la pasta madre, è in totale sintonia.
Da dicembre, cioè da quando mi è stato donato un vasetto di pasta madre che sono riuscita a mantenere viva (un successo, dopo ben 7 pastamadrecidî …), non compro più il pane. Lo faccio. Sottraggo tempo al sonno, piuttosto, ma lo faccio. Lo faccio la sera prima di andare a dormire e mi alzo alle sei del mattino dopo per infornarlo e cuocerlo prima di uscire per andare a scuola. Il profumo del pane che cuoce gonfiandosi nel forno mi rende di buon umore e vado al lavoro più rilassata.
Questo è il post che avevo preparato per il gioco.
Ma oggi è il mio compleanno e in funzione del fatto che nel giorno del compleanno è concesso al festeggiato di prendersi un paio di libertà, mi permetto di sgarrare un po’ al regolamento del gioco di Daniele e quindi gioco citando una seconda frase:
“Mi fa rabbia quando vedo dividere anche i bei fiori di Dio, come noi uomini, in classe, e secondo le esteriorità simili, cioè la diversità degli stami. Se è necessaria una distinzione, si segua Teofrasto che proponeva di dividerli secondo il loro spirito, cioè l’odore. Quanto a me, ho anch’io nella storia naturale il mio sistema e secondo esso divido tutto: in quello che è commestibile e quello che non è commestibile.”
Heinrich Heine (1799 – 1856)
Questa è presa dal libro che i miei uomini mi hanno regalato proprio oggi: Mia Nonna Mangiava I Fiori di Giacomo Danesini e Iginio Massari.
Lo ritengo uno dei libri da salvare in caso di diluvio universale. Dopo la pioggia torna il sereno e col sole i primi fiori. Alcuni sono belli, altri sono belli e anche buoni.
Provare per credere.
Ringrazio ancora Marzia e Daniele per il gioco e l’invito a giocare e con questo post mi permetto anche di aggregarmi alle amiche del Venerdì del Libro di Homemademamma passando loro la palla: se a qualcuna di voi venisse voglia di partecipare, il gioco prevede di citare una frase di un libro che vogliamo condividere e “nominare” almeno altri 5 blog passando a loro l’iniziativa.
Di parlar di libri non ci si stanca mai…
Grazie per riflessioni, suggerimenti e citazioni. Buone vacanze a te!
Grazie cara. Ne avevo bisogno, di vacanze. E questa volta senza verifiche da correggere ;). Buona Pasqua anche a te.
Grazie per aver partecipato! Due bellissime citazioni ma soprattutto pane spettacolare. Da mangiare con i fiori giusti, ovviamente 🙂
E tanti auguri!
Grazie! Il pane con la pasta madre è buonissimo. Sono anche riuscita a donarla alle mie colleghe e persino alla suocera!
Buona Pasqua a tutti voi.
Un abbraccio,
Monica
Mi hai fatto venir voglia di pane fatto in casa e fritelle con i fiori d’acacia dopo di che potrei provare qualche altra ricetta con i fiori, grazie della segnalazione.
Nel libro di Danesi, al capitolo sull’acacia, Iginio Massari suggerisce proprio la ricetta dei fiori di acacia fritti 😉
Buona Pasqua.
Un libro da salvare in caso di diluvio… molto efficace la tua affermazione 😉
Che brava che sei con il pane !!
Grazie 🙂
Sono antica, adoro i libri di carta. In caso di diluvio al massimo si bagnano. Il kindle invece smette di funzionare… 😉
Auguri di Buona Pasqua
Grazie per aver partecipato! 🙂
Grazie a te per il gioco 🙂 Auguri anche a te di serene feste 🙂